In grandi laghi naturali, la differenza tra successo e insuccesso dipende in larga misura dall’approccio con cui gestisci il tuo settore in proporzione alla durata della sessione.
Con questo primo post di una lunga serie, ho il piacere di condividere una strategia di pasturazione davvero ambiziosa, ben nota a molti carpisti di spessore e che, molto spesso, mi ha permesso pescate davvero straordinarie.
Si tratta di una strategia di pasturazione che si presta particolarmente per pescare in grandi laghi naturali in cui il pesce tende a muoversi in branchi.
Per adottarla, servono sostanzialmente tre cose:
1) Settore ‘caldo’ come l’entrata o l’uscita di un fiume, un’ansa ripariale o una zona di passaggio identificata in base alla stagione;
2) Almeno una settimana/10 giorni di permanenza sulla riva;
3) Svariati kg di Boilies specifiche con precise caratteristiche.
Durante una sessione di pesca su un grande lago naturale, ti è mai capitato di spostare una canna di qualche decina di metri (o anche meno) dopo giorni di mutismo e avere subito una partenza?
A me personalmente è capitato molte volte.
Cosa significa questo? Semplice… stavamo pescando nella zona sbagliata. Molto spesso, però, determinare esattamente il punto in cui si avranno partenze è praticamente impossibile, soprattutto in fondali piatti e monotoni.
Quindi come possiamo fare per ottimizzare al massimo le possibilità di cattura?
Personalmente mi è sempre piaciuta l’idea di coprire una grande area di fondale con le mie boilies, chiaramente usando logica ed intelligenza, con l’ambizioso obiettivo di fermare branchi di passaggio e mantenerli attivi nel settore per lunghi periodi.
Per prima cosa occorre delineare l’area, 300 metri per 150 metri, ad esempio.
l’area in questione dovrà essere coperta di boilies, una o due palline per metro quadro, fino a coprire a densità regolare tutta l’area.
L’operazione andrà ripetuta ogni giorno, possibilmente all’alba o al tramonto. In questo modo, non solo sarai certo di intercettare i pesci che passano nell’area circoscritta, ma costringerai il branco ad aprirsi su una vasta area e a rimanervi in attività per lunghi periodi, aumentando in modo esponenziale le chance di avere di lì a poco numerose partenze facendo persino selezione.
Questo metodo risulta parecchio produttivo in grandi laghi con una buona presenza di carpe che girano in branco e, se messa in campo con criterio, potrà davvero farci portare davanti all’obbiettivo molti esemplari. Le carpe più adulte, inoltre, non tarderanno molto a impadronirsi del banchetto!
Non staranno di certo a guardare le più giovani soffiargli cibo da sotto il naso nel loro territorio…
La pasturazione va regolata ovviamente in base al numero di partenze, tenendo fisso come obiettivo quello di mantenere alta l’attività delle carpe per lunghi periodi.
Questo approccio ha diversi grandi vantaggi:
✔ Permette di registrare partenze piuttosto regolari e continuative;
✔ Permette di fare selezione;
✔ Posizionando i terminali molto distanziati tra loro, non corri mai il rischio che una partenza spaventi le altre carpe in attività;
✔ Sparpaglia il branco in modo regolare su tutta l’area, aumentando le possibilità che nuovi branchi di passaggio, vedendo altre carpe in attività, decidano di partecipare all’abbuffata.
Ricordo con piacere una sessione su un grande lago glaciale del nord nel 2006 dove ebbi la fortuna di conoscere tre grandi angler provenienti dal Belgio.
Questi carpisti optarono per un metodo fottutamente coraggioso!
Pescavano un’area di fondale sabbioso misto melma, monotona, che scendeva molto molto lentamente arrivando a 7 mt di profondità a 400 mt da riva circa. Per i primi 3 giorni contaminarono l’intera area distribuendo le palline su tutta la superficie pescabile, concentrandola poi in aeree più ridotte nei giorni a venire, nei punti precisi in cui avevano registrato partenze.
Ripetevano la pasturazione al mattino e alla sera, calando l’innesco con un sacchetto in PVA circondato da poche palline, ma sparse ad ampio raggio nei dintorni.
Per i giorni a venire li vidi impegnati continuamente a recuperare carpe di taglia e riuscirono a catturare addirittura due tra le più grosse conosciute del lago, due specchi mastondontiche, oltre il muro dei 25 kg!
Anche noi catturammo bene, ma la differenza di risultato era abissale!
Avevo già adottato quel sistema di pasturazione in canale portando davanti all’obbiettivo, in due autunni roventi, numerosissime grosse carpe che lo abitavano, ma l’idea di contaminare una vasta area su un grande lago glaciale mi spaventava un po’.
Quando condivisi il mio timore con quei tenaci carpisti, mi rassicurarono subito:
“It’s simple… More water, more boilies!”
Avevano dannatamente ragione!
Iniziai a mettere in campo la pasturazione d’area ogni qualvolta avevo la possibilità di stare per più giorni in riva ad un lago, e i risultati furono addirittura al di sopra delle aspettative. Ricordo una sessione nel 2013, l’ultima, prima di una lunga pausa dovuta alla nascita del mio secondo figlio.
70 kg di boilies, la mia storica ricetta che ha generato #JunkieDwarf, distribuite ad ampio raggio, mi portarono partenze continuative per giorni e giorni, oltre alla regina più grossa della mia vita!
Massacrai canne e braccia… una sessione estremamente faticosa ma dannatamente gratificante!
Ancora oggi, a distanza di anni, lo reputo uno dei metodi di pasturazione più efficaci e produttivi di sempre.
Se però hai l’intenzione di trattenere le carpe a lungo termine sullo spot, devi assolutamente essere sicuro di distribuire sul fondo una boilies di alta qualità, studiata per essere mangiata in grande quantità senza correre il rischio di saziare le carpe del settore.
In questo caso, i punti cardine della boilies devono necessariamente essere:
✔Tracciabilità
✔Gusto
✔Digeribilità
Le carpe trovano la boilie grazie alla tracciabilità e continuano a mangiarle per via del gusto e della digeribilità, restando in permanenza nel settore perché il profilo nutrizionale è perfettamente bilanciato.
Su questi punti non puoi lesinare se hai intenzione di impostare una pasturazione d’area davvero efficace. Rabbrividisco quando sento “angler” consigliare pasturazioni massicce con esche dal profilo bassissimo, piene di aromi per risultare allettanti su giovani pescatori ignari, gli stessi che agli stand fieristici giudicano una boilie in base al profumo che ha. Boilies di basso profilo possono portare risultati nell’immediato, ma non sono assolutamente adatte ad affermarsi nel corso di una sessione di pesca di più giorni dove l’intenzione è quella di mantenere carpe in attività per lunghi periodi.
Ti serve una boilie studiata e formulata per questo approccio.
#JunkieDwarf è perfetta per la pasturazione d’area e nasce da esperienze dirette in grandi laghi naturali.
È maniacalmente curata sotto il profilo della tracciabilità, non è troppo proteica, è di facile assimilazione ed è costruita per non saziare le carpe ma, al contrario, mantenerle attive ed interessate a lungo nel settore.
Il tempo che dedichi a pesca è prezioso e non puoi permetterti di sprecarlo pescando con Boilies non adatte al tuo scopo.
Scrivici subito un messaggio per avere un preventivo personalizzato e calibrato sulle tue esigenze.
Il prezzo di una Boilie #FreedomBaits cala notevolmente su grandi quantitativi!
Contattaci subito
Questo sito web utilizza cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella cookie policy. Puoi liberamente prestare, rifiutare o revocare il tuo consenso in qualsiasi momento. La chiusura del banner comporta il consenso ai soli cookie tecnici necessari.
Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.